Kirill Swiderski





Una vita ripiena del Suo amore


di Kirill Swiderski



“Noi abbiamo conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiamo creduto. Dio è amore; e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.” (1 Giovanni 4:16)



Sono nato a Mosca e ho avuto a che fare molto presto con l'antisemitismo. Anche da adulto non riuscivo a trovare alcuna causa per questo orribile comportamento. Era davvero strano sentire persone, che esternamente sembravano del tutto normali, addossare agli ebrei gli infiniti problemi dei Russi. Venire a capo di questo fatto era impossibile. Di questo si discuteva nei rapporti pubblici, in strada, negli istituti scolastici e nei negozi; anche la stampa e la televisione ne parlavano. Alla fine, quando vicino alla nostra casa cominciarono ad essere venduti scritti antisemiti, per la prima volta nella nostra famiglia cominciammo a parlare di emigrazione.
Proprio in questo tempo ci vennero a visitare dalla Germania degli amici di mio zio. Prima di continuare il loro viaggio per il Kirghizistan, dovettero fare una tappa a Mosca. Era una giovane famiglia missionaria, due adulti e due bambini. La sera leggevamo a lungo la Bibbia, loro pregavano e noi ci sentivamo molto a disagio in questa situazione. Per circa una settimana vivemmo insieme e in questo periodo notammo che le loro parole sull'amore - «Dio è amore», dicevano - le mettevano anche in pratica nella loro vita. Irraggiavano quell'amore di cui parlavano. Alla fine nacque in noi un intenso desiderio di ricevere questo amore.
Qualche tempo dopo venne a trovarci un altro missionario. Parlammo con lui fino a notte inoltrata e nel momento di separarci propose di pregare. Pregammo insieme. Fu la nostra prima preghiera, e l'inizio di una nuova vita, una vita ripiena del Suo amore.
In seguito, dopo aver letto nella Bibbia, mi furono chiare le ragioni dell'antisemitismo: chi non ha amore per Dio, non può neanche amare il Suo popolo, e viceversa, un credente non può essere antisemita.
Quando arrivammo in Germania, fummo battezzati in una chiesa. La mia vita non fu liscia. A parte la gioia in Dio, ci furono molti fallimenti. La vecchia natura operava in modo del tutto inaspettato. Quando mi resi conto di questi squilibri esterni ed interni, esclamai nel mio intimo le parole dell'apostolo Paolo: «Il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio» (Ro 7:19). Dio si rivolse a me e mi disse: Amarmi significa servirmi. Non ci abbiamo pensato molto: io e mia moglie siamo andati nel pensionato ebraico della nostra città con della letteratura messianica in lingua russa,
Da allora molto tempo è passato. Il servizio è diventato il fondamento della nostra vita e la nostra vita si è riempita di un senso autentico. I nostri compiti aumentano, e di questo ringraziamo il Signore. A Lui sia la lode e la gloria, a Lui che con la Sua grazia e il Suo grande amore salva il Suo popolo e ci permette di prendere parte a questa salvezza. E io sono molto grato che una volta una giovane famiglia missionaria in viaggio verso il Kirghizistan non poté trovare in tempo un biglietto per l'aereo e dovette fermarsi una settimana a Mosca.


Inno messianico cantato da Kirill
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