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Ebreo per parte di madre

di Fabien Ghez

La domanda "Chi è ebreo?" è da millenni un argomento di eterno dibattito ed eterna discordia. Dopo la fondazione dello Stato di Israele nel 1948 e con l'immigrazione degli ebrei sovietici la questione ha assunto un'asprezza ancora maggiore. Poiché la legge del ritorno [1] nel suo primo articolo stabilisce che "Ogni Ebreo ha il diritto di tornare in questo paese come immigrato", diventava urgente sapere chi era ebreo.

CONTROVERSIE
La soluzione adottata, dopo molte polemiche, era che chiunque avesse almeno un nonno ebreo aveva il diritto di cittadinanza israeliana come ebreo. E chiunque fosse nato da madre ebrea o convertita era considerato ebreo senza specificare chi avesse la qualifica per legittimare questa conversione. Questo ha consentito alla Corte Suprema di riconoscere le conversioni non ortodosse effettuate al di fuori di Israele.
   Ma per gli enti religiosi nel paese il fatto di acquisire la cittadinanza israeliana non implicava affatto che il nuovo cittadino fosse ebreo. Su questo punto il Rav Haim Amsalem [2] ha riferito che del numero stimato nel 2007 di 985.000 emigrati dall'ex Unione Sovietica, circa 300.000 non erano ebrei secondo la legge ebraica, e tra questi 110.000 non lo erano perché avevano padre ebreo e madre non ebrea. E ha aggiunto: "Oggi la cifra reale è superiore a 400.000, e questo fa capire l'importanza e l'urgenza del problema. Un giovane con un nome ebraico, come Cohen o Meltzer, che in Russia è stato maltrattato perché ebreo, arriva in Israele e qui si vede considerato non-ebreo ..."
   Secondo i rabbini l'ebraicità di un bambino è determinata da quella di sua madre. Si parla di trasmissione "matrilineare" della ebraicità, anche se in senso stretto la matrilinearità è un principio di discendenza che evidenzia la stirpe della madre soprattutto in materia di eredità, proprietà, nomi di famiglia o titoli.

LA MATRILINEARITÀ NELLA TORAH
Nella Torah non si trova da nessuna parte qualche regola di discendenza matrilineare, a differenza di un gran numero di personaggi di cui si presenta soltanto la linea paterna. Shaye Cohen [3], professore di letteratura e filosofia ebraica all'Università di Harvard, fa per esempio notare che "In ogni matrimonio in cui non vi è stata colpa, il bambino ha lo status del padre (Cohen, Levi, Israel)." [4] Questo significa che la qualità di Cohen o di levita secondo la legge ebraica si trasmette per discendenza patrilineare, come per il sacerdozio ereditario: non si è Cohen per la madre, ma per il padre.
   Sotto la dinastia costantiniana (dal 312 al 363) un certo R. Yaakov di Kfar Niboraya insegnava a Tyr che il figlio di un padre ebreo è ebreo a pieno titolo, anche se non lo è la madre; e a sostegno della sua tesi [5]], si basava su un brano della Torah: "Allora convocarono tutta la comunità, il primo giorno del secondo mese, e li registrarono secondo le loro famiglie e le case dei loro padri, contando i nomi di quelli che avevano venti anni e più, ciascuno individualmente, come l'Eterno aveva ordinato a Mosè. Il loro censimento ebbe luogo nel deserto del Sinai. Li registrarono secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri" [6].
   Si constata che i matrimoni misti interessano dei personaggi fondamentali della Bibbia, ma la donna israelita che sposa un non-israelita esce dalla storia, come ha osservato Rabbi Horvilleur Delphine [7]. Questo è il caso per esempio di Dina, figlia di Giacobbe, che dovette sposare Sichem, figlio del non-israelita del capo della città di Sichem. Per quanto riguarda gli uomini, Mosè aveva sposato una straniera, Tsipora, figlia di Ietro, sacerdote di Madian, e i suoi figli sono considerati ebrei, come il loro padre. Giuda, figlio di Giacobbe, sposò la cananea Tamar dalla quale ebbe due figli gemelli: Peretz e Zerah.
   Il re Davide è un discendente di Peretz [8]] che oggi non sarebbe riconosciuto come ebreo. Suo padre Ichai è il figlio di Obed, anche lui figlio di Boaz e Ruth la moabita, che non era ebrea. Ma Ruth è considerata come convertita dopo aver dichiarato a sua suocera Naomi: "Non insistere a dirmi di lasciarti, di ritornarmene e di non seguirti, perché dove andrai tu andrò anch'io; dove tu dimorerai dimorerò anch'o; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. Là dove tu morrai voglio morire anch'io ed esservi sepolta; così mi faccia il Signore e così mi aggiunga se altro che la morte mi separerà da te." [9].
   Nonostante la sua ascendenza, che oggi potrebbe essere vista come imbarazzante da parte di alcuni puristi, Davide, ebreo, ha creato una delle linee più prestigiose della storia ebraica.
   Il fratello di Giuda, Giuseppe, prese in moglie Asenath, figlia del sacerdote egiziano Potifera, e suoi figli Efraim e Manasse, anch'essi [oggi considerati] non ebrei, sono visti come un modello di trasmissione di ebraicità: oggi il venerdì sera i genitori ebrei religiosi prima del primo pasto di Shabbat benedicono i loro figli terminando con la frase: "Che Dio ti renda come Efraim e Manasse". I discendenti di Efraim costituiscono una delle dodici tribù d'Israele. A parte la "conversione" di Ruth, da nessuna parte è menzionata una conversione: la conversione non esisteva a quell'epoca.

QUELLO CHE DICE LA TORAH
Di solito si citano alcuni testi, poco numerosi, per giustificare l'esistenza della trasmissione matrilineare di ebraicità nella Torah. A proposito delle popolazioni presenti nella Terra Promessa, nel Deuteronomio è scritto [ [10]: "Non ti alleare con nessuno di loro: tua figlia, non darla a suo figlio, e sua figlia non darla in moglie al tuo! Perché stornerebbero i tuoi figli da me per farli adorare dei stranieri, e l'ira del Signore si accenderà contro di voi, e voi sareste presto annientati.'
   Si può tuttavia far notare che in caso di unioni miste il pericolo dell'idolatria può venire da entrambi i partner, indipendentemente dal sesso. Si legge anche in Esdra [11]: "Sì, da adesso prendiamo con il nostro Dio l'impegno di restituire tutte le donne e i bambini nati da loro, secondo il consiglio del mio signore e di coloro che sono zelanti per il comandamento del nostro Dio. Che tutto avvenga secondo la legge."

QUELLO CHE DICE LA MISHNAH [12]
Bisogna aspettare molto più tardi la Mishnah per leggere che "In ogni matrimonio in cui non vi è stata colpa, il bambino ha lo status del padre. In ogni matrimonio in cui vi è stata colpa il bambino segue il genitore macchiato dalla tara. In tutti i casi in cui non vi è stato matrimonio né con la madre né con altre donne, egli è come sua madre. In quali casi? Quello del figlio di uno schiavo o di una non-ebrea." [13]]
   Sylvie Coirault-Neuberger, professore di filosofia e autore di numerosi libri sulla religione, interpreta la cosa in questo modo: "In tutti i casi in cui vi è matrimonio senza peccato, il figlio nato da questa unione segue il padre. [Questo vuol dire che è ebreo solo se il padre e la madre sono ebrei] ... " [ [14]] Ma in nessuno di questi testi si parla di matrilinearità.

ALTRE GIUSTIFICAZIONI
   
Altri si appellano all'incertezza della paternità per giustificare la matrilinearità. Il professor Shaye Cohen scrive: "L'argomento della discendenza matrilineare, concessa per i laici nei movimenti ortodossi e conservatori (anche se non dai loro rabbini) è la" certezza "della maternità in contrapposizione alla "incertezza" della paternità.» Questo significa che si è sicuri della madre e non del padre. Si potrebbe obiettare che la certezza della paternità non è meglio garantita se si tratta di una coppia di ebrei invece che di una coppia mista.
   Per Shaye Cohen, anche nel caso del famoso giudizio di Salomone vi è incertezza sulla certezza dell'identità della madre. In effetti è scritto, [15]] «'No! dice l'altra donna, mio figlio è vivo, è il tuo che è morto! Niente affatto, replica la prima, è il tuo che è morto, quello che vive è il mio!' Così esse discutevano alla presenza del re. Allora il re dice: 'Una dice: il bambino che vive è mio, ed è il tuo che è morto; l'altra dice: No, è il tuo che è morto, quello che vive è il mio'.» Oggi il test del DNA potrebbe eliminare facilmente tutte le incertezze.
   Un'altra spiegazione si trova nell'affermazione che la trasmissione sarebbe stata emanata per integrare i figli delle donne ebree violentate dai soldati romani durante la sanguinosa repressione di Adriano nel 135.
   A questo proposito, riferendosi alla Mishna, Sylvie Coirault Neuburger scrive: «E se una donna ha un rapporto sessuale con un uomo che non è suo marito, e lei stessa non è sposata, il figlio è schiavo se lei è schiava, non ebreo se lei è non-ebrea. [E quindi se ne può dedurre: ebreo se lei è ebrea. E' possibile specificarlo con un altro testo tratto dal Trattato Ketubot (12-13): il bambino può essere considerato figlio di padre ignoto, cosa che gli conferisce lo status di semplice ebreo. La giurisprudenza qui esplicitata, mentre la conclusione è soltanto implicita nel Ketubot, consente di dare uno status e un rispetto a tutti i figli nati da uno stupro, che sarebbero tutti ebrei]» [16].

DOV'È L'ERRORE?
Non è nostra intenzione sentenziare su qualsiasi problema. Non abbiamo né la competenza né le conoscenze. Si tratta soltanto di far notare le conseguenze ambigue delle scelte fatte. Esaminiamo il seguente piccolo calcolo:
Un ebreo sposa una non-ebrea.
Hanno un figlio Simon e una figlia Rachel che non sono ebrei secondo la matrilinearità ricordata in precedenza.
La figlia Rachel sposa l'ebreo Gabriel.
Hanno una figlia Lea, che non è ebrea secondo la legge ebraica. Lei ha il 50% di "ebraicità".
Rachel sposa l'ebreo David e hanno una figlia Rivka, anch'essa non ebrea nonostante il 75% di "ebraicità.
Quest'ultima sposa l'ebreo Moshe, hanno una figlia Shulamit che anch'essa non è ebrea, nonostante il suo 87,5% di "ebraicità".
Si potrebbe continuare ...
   Dall'altra parte, il figlio Simon sposa l'ebrea Hanna. Hanno una figlia Dafne che secondo la legge ebraica è ebrea con il 50% di "ebraicità".
Quest'ultima sposa Roberto, un non-ebreo. Hanno una figlia Susanna che è ebrea con il 25% di "ebraicità". Quest'ultima sposa il non-ebreo Pietro e hanno una figlia, Sara, che è ebrea, nonostante abbia soltanto il 12,5% di geni ebrei.
   Così, tenendo conto delle origini di ciascun bambino, si arriva alla conclusione che Sara è ebrea con il 12,5% di geni ebrei, mentre Shulamit, con il suo 87,5% di geni ebrei, non è ebrea.

EPILOGO
Molti movimenti ebrei liberali in Europa e negli Stati Uniti considerano, fin dagli anni '80, che la discendenza patrilineare vale quanto quella matrilineare e che i figli di un padre ebreo e una madre che non lo è hanno la "presunzione di essere di origine ebraica", da confermare con un'appropriata educazione ebraica. Si fa notare che la matrilinearità può avere effetti negativi, poiché la madre, avendo la certezza che i suoi figli sono ebrei, può non avere una forte volontà di insegnare loro l'ebraismo. Allo stesso modo, un padre ebreo che ha sposato una non-ebrea sarà scoraggiato dall'insegnare l'ebraismo ai figli, non avendo alcuna possibilità di ottenere che i suoi figli siano riconosciuti come ebrei.
   Il problema come si sa è molto complesso, soprattutto perché nel carattere ebraico di un individuo è presente sia una dimensione etnica (la nozione di popolo o di nazione) sia una dimensione religiosa.
   Ma se la patrilinearità fosse usata nello stesso modo della matrilinearità, gli ebrei nel mondo invece di 16 milioni potrebbero essere dieci volte di più, e certamente il problema del loro futuro non si porrebbe più negli stessi termini di oggi.


  [1] Legge promulgata dalla Knesset, il parlamento israeliano, il 5 luglio 1950, due anni dopo la
       proclamazione dello Stato, il 20 Tammuz 5710 secondo il calendario ebraico.
  [2] Rabbi Haim Amsalem Emil è nato il 10 ottobre 1959. E membro della Knesset ed è stato "espulso
       dal partito ortodosso Shas" per le sue posizioni. Ha creato nel 2011 un suo proprio partito.
  [3] Citato in "The Truth About Matrilineal Descent" di J.R. Wilheim
  [4] Mishna Keddoushim 3,12
  [5] "Père ou mère? Aux origines de la matrilinéarité juive" di Joseph Larice, professore emerito
       dell'Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne.
  [6] Numeri 1,18-19
  [7] Rabbino del Movimento Liberale Ebraico di Francia in una conferenza nel novembre 2008.
  [8] Perez generò Hetsrone; Hetsrone generò Ram: Ram generò Amminadab: Amminadab generò
       Nakhchone; Nakhchone generò Salma; Salma generò Boaz; Boaz generò Obed; Obed generò
       Ichai, e Ichai generò David.
  [9] Ruth 1,16
[10] Deuteronomio 7,3-4
[11] Esdra 10,3
[12] Compilazione scritta delle leggi orali ebraiche scritta nel II secolo della nostra era: comprende 63
       trattati raggruppati in sei ordini, l'ordine "Nashim" (donne), che si occupa di vari argomenti legati
       al matrimonio, il divorzio o la fedeltà coniugale.
[13] Keddoushim 3,12
[14] La judéité d'un enfant selon la Michna, Kiddouchin 3,12
[15] 1 Re 3,22-25
[16] Op.cit.


(Temps et Contretemps, 23 Agosto 2012 - trad. www.ilvangelo-israele.it)