Notizie su Israele 142 - 10 dicembre 2002


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Io farò con loro un patto di pace: sarà un patto perenne con loro; li stabilirò fermamente, li moltiplicherò, e metterò il mio santuario in mezzo a loro per sempre; la mia dimora sarà presso di loro; io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. Le nazioni conosceranno che io sono il SIGNORE che santifico Israele, quando il mio santuario sarà per sempre in mezzo a loro.

(Ezechiele 37:26-28)



Le notizie riportate su queste pagine sono state raccolte per essere lette e diffuse, quindi siamo ben contenti che siano fatte circolare. Siamo ancora più contenti quando viene citata la fonte italiana da cui sono state riprese, anche quando si tratta di notizie tradotte da notiziari esteri. Grazie. M.C.


GERUSALEMME, CAPITALE D'ISRAELE: UNA DICHIARAZIONE ILLEGALE?


    Messaggio ai cristiani preoccupati dell'onore di Dio

    Ancora una volta l'ONU - organizzazione internazionale che pretende di essere il portavoce delle nazioni - ha votato un'ennesima risoluzione contro Israele (ved. "Notizie su Israele", n°141). Ha dichiarato illegale il fatto che Israele faccia di Gerusalemme la sua capitale: «Ogni misura presa da Israele al fine di imporre le sue leggi, la sua giurisdizione e la sua amministrazione sulla Santa Città di Gerusalemme è illegale».
    Il mondo si accanisce contro Israele! E tuttavia, oltre agli Stati Uniti che restano fedeli, tre piccoli paesi hanno preso coraggiosamente posizione per Israele: le Isole Marshall, la Micronesia e la Costarica. Agli occhi del mondo sono nazioni insignificanti, ma quale esempio di coraggio hanno dato queste "piccole" nazioni!
    Gli Stati Uniti sono il grande amico di Israele: per la prima volta riconoscono legalmente Gerusalemme come capitale d'Israele! Il Congresso Americano ha, in effetti, votato una legge secondo la quale ben presto l'Ambasciata americana sarà riportata nella Città Santa.! Perché gli Stati Uniti sono così impegnati per Israele? Certo, hanno una grande rappresentanza di ebrei nel loro paese, particolarmente a New York, ma "in più" hanno milioni di cristiani americani che agiscono in favore di Israele. Lo scopo di questi cristiani non è di evangelizzare il popolo ebreo, ma semplicemente di benedire la nazione restaurata secondo i progetti divini, di essere per Israele un amico leale, che porta un sostegno non solo spirituale, ma anche pratico.
    Il problema è di sapere se non sia il caso o no, come cristiani, di portare un sostegno incondizionato a Israele, come hanno fatto i tre paesi nominati sopra. Se ci sono dubbi, ci si riferisca alle Scritture. E' opportuno dire che Gerusalemme è menzionata più di 700 volte nella Bibbia, e sempre in relazione con Israele. Ed è a Gerusalemme che, secondo i profeti, dovrà tornare il Messia per essere Re del popolo ebreo:
 "La mia dimora sarà presso di loro (Israele); io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo. Le nazioni (l'ONU...) conosceranno che io sono il SIGNORE che santifico Israele, quando il mio santuario (il Tempio) sarà per sempre in mezzo a loro" (Ezechiele 37:27-28).
    Non è inutile ricordare la Parola di Dio.
    Se ogni cristiano in Europa si facesse un punto d'onore di scrivere al suo Capo di governo: «... Gerusalemme è veramente la capitale d'Israele... sarebbe bene far ritornare la nostra Ambasciata a Gerusalemme... Cordialmente...».
    Come dicono gli americani: «Just do it!» Questo potrebbe forse muovere le cose. Se così non fosse, avremmo almeno la coscienza a posto.
    Gli ebrei hanno potuto verificare con piacere che hanno dei veri amici quando recentemente migliaia di cristiani si sono uniti con degli ebrei a Washington per portare il loro sostegno a Israele. Parlando di cristiani, la rivista Israel Magazin (n° 26) dice:
    «... da due anni il turismo israeliano deve a loro più che a qualsiasi altro gruppo organizzato, compresi quelli ebrei... Rinnovando la loro propria tradizione, adesso le loro preghiere si elevano per la prosperità d'Israele, non soltanto come popolo o concetto spirituale, ma ormai anche come nazione».
    Pretendere che Gerusalemme sia internazionalizzata, o peggio "divisa", è andare contro il senso della Parola. E' antibiblico. Io invito i cristiani di Francia e d'Europa non solo a non lasciarsi avvelenare dallo spirito del mondo (e dalla polluzione mediatica), ma ad agire anche come popolo profetico. E' in gioco l'onore di Dio.
      La domanda che devo pormi, come cristiano, a proposito d'Israele, è questa: Dio ha cambiato parere? E' mai ritornato sulle Sue promesse? Certo, è vero che, con noi o senza di noi, il Signore porterà le cose a compimento a beneficio d'Israele e per il bene dell'umanità: è scritto. Ma la cosa grave è che noi, come chiesa, possiamo venire meno alla nostra vocazione, che è quella di collaborare ai Suoi piani.

   Si', Gerusalemme è "la capitale eterna e indivisibile d'Israele"!

    "Gerusalemme è circondata dai monti; e così il SIGNORE circonda il suo popolo, ora e per sempre" (Salmo 125:2)

Pastore Gérald Fruhinsholz

(réinfo-israël.com, 7.12.2002)



SONDAGGIO INCORAGGIANTE PER IL LIKUD


Il sondaggio pubblicato da "Yediyot Aharonot" [giornale israeliano] conferma che il Likud si rafforza e i Laburisti stagnano. Se le elezioni legislative avvenissero oggi, il Likud otterrebbe 38 seggi contro 21 al Partito Laburista, 11 a Chinui, 11 al Partito degli arabi, 9 a Chass, 7 al Meretz [estrema sinistra], 7 alla destra radicale, 5 agli ortodossi ashkenaziti, 4 al PNR, 4 al partito russofono di Shtaransky e 3 al partito operaio.
    Questo sondaggio rivela anche che i giovani israeliani tendono a disertare il Partito Laburista e ad unirsi ai ranghi del Likud. Solo il 3% dei giovani da 18 a 21 anni vota per i Laburisti, e il 39% vota per il Likud.
    Il Likud è anche largamente in testa (66%) tra gli israeliani che non hanno fatto studi universitari, rispetto ai Laburisti (6%). In questo settore sociale, i partiti più radicali, a destra come a sinistra, sono i più popolari (11% per la destra radicale, 9% per Meretz, 5,4% per Chinui).
    Degli uomini, il 38% vota  il Likud, il 14% i Laburisti, circa il 10% sceglie la destra radicale, 9% è per Chinui e 2% per Meretz.
    Delle donne, il 28% vota il Likud, il 18% i Laburisti, il 7,6% Chinui e il 18,4% è ancora incerto.
    Dei sefarditi, il 49% vota il Likud, il 13% vota i Laburisti.
    Degli ashkenaziti, il 23% vota Likud e il 19% vota i Laburisti.
    Sever Plutzker [giornalista di Yediyot], che analizza i risultati di questo sondaggio, constata che il Likud rastrella sempre di più dal centro. Ma sottolinea che, nell'insieme, l'elettore israeliano ha già deciso diversi mesi fa per chi voterà, e quindi che nessun avvenimento degli ultimi giorni ha prodotto cambiamenti nelle sue intenzioni di voto.

(Proche-orient.info, 6.11.2002)



LE DIMOSTRAZIONI DI POTERE DI "BABBO NATALE ARAFAT"


Fatah e la "libertà di stampa"

di Abert Capino

Giovedì 5 dicembre alcuni "attivisti" mascherati che proclamavano di appartenere al movimento Fatah di Yasser Arafat hanno messo a ferro e fuoco un'agenzia di stampa a Gaza.
    Secondo un vicino, degli uomini armati hanno fatto irruzione nell'edificio in cui si trovavano gli uffici di un giornalista locale, Mustafa Sawwaf. «Hanno ordinato agli abitanti, sotto la minaccia delle armi, di rimanere all'interno e hanno acceso il fuoco», racconta un testimone.
    Sawwaf, che ne uscito vivo, dichiara di non sapere chi c'è dietro questo attacco. «Non ho nemici e non so perché mi hanno fatto questo», afferma, aggiungendo che i danni sono valutati a 20.000 dollari. Sarà forse che gli "uomini mascherati" non hanno apprezzato la mia impaginazione?
    Più seriamente, non è la prima volta che avvengono dei racket le cui vittime sono dei giornalisti. Oltre alle pressioni che si esercitano su di loro  per il contenuto dell'informazione, regolarmente arrivano degli uomini armati a reclamare delle somme di denaro per "sostenere la loro lotta". Se non cedono ai ricatti, le persone minacciate incorrono spesso in seri rischi per i loro beni, se non per le loro persone e la loro stessa vita.
    Il fatto riportato è soltanto un esempio, che certamente non sarà diffuso dai soliti media. Ma la cosa va oltre. Arafat lascia regolarmente briglia sciolta alle sue bande armate, vere e proprie milizie, per mandare a Hamas e a Jihad islamica un chiaro segnale indicante che è sempre lui quello che tiene in mano le cose.
    Sono le stesse bande che questo giovedì [5 dicembre] hanno mitragliato le case di Abdel Aziz Rantissi, Ismail Abu Shanab e Ahmed Bahar, tutti capi di Hamas nella striscia di Gaza.
    Il giorno prima dei tiratori di Fatah avevano aperto il fuoco su un gruppo di "attivisti" di Hamas che disegnavano dei graffiti su un muro in cui si raffiguravano dei voti augurali per i palestinesi, in occasione della fine del digiuno del Ramadan. Due "graffitisti" sono morti: Isam Ghubun, 34 anni, un ufficiale della sicurezza palestinese, e suo figlio Allam, 13 anni. Abdel Rahman Ahmed, 18 anni, ha riportato serie ferite alla testa.
    Poco prima una rissa tra studenti rivali dell'università di Azhar aveva degenerato in uno scambio di colpi a fuoco nel campus. Si sono avuti parecchi feriti.
    E' seguito uno scontro tra le milizie armate di Fatah e quelle di Hamas, la seconda in 72 ore, a colpi di granata e bombe. Non è ancora stato stabilito con certezza quale fazione è all'origine dei
    
Babbo Natale Arafat
disordini. Hamas sostiene di avere respinto Fatah, i cui uomini erano venuti ad attaccare all'alba diverse moschee.
    Adesso Hamas chiede a Yasser Arafat di «arrestare e giudicare quelli che hanno tolto la vita a persone innocenti, e applicare loro il massimo della pena».
    Vi ricorda qualcosa tutto questo? Non sorprende che Arafat si prenda per Babbo Natale all'avvicinarsi delle feste: Hamas e gli israeliani gli fanno arrivare lo stesso tipo di liste di richieste! Andate tutti a Betlemme con i re magi, Gaspare, Baldassare e Melchiorre, per la distribuzione dei doni.
    «Caro Babbo Arafat, quest'anno io voglio delle elezioni, degli arresti, una costituzione, una legislazione... beh, Babbo Natale, che cosa ho detto di strano?»

(réinfo-israël.com, 7.12.2002)



IL RAMO PALESTINESE DI AL-QA'IDA


Un documento in cui l'organizzazione Al-Qa'ida assume la responsabilità per gli attacchi terroristici di Mombasa, in Kenia, è apparso nel forum "Notizie sulla Jihad ed i Mujahideen" del sito web islamista www.mojahedoon.net di Abu Shihab Al-Qandahari, il vice moderatore del forum. Al-Qandahari ha diffuso un altro documento in cui ha minacciato gli americani di un attacco terroristico nella festa musulmana di 'Id al-Fitr, il 5 o il 6 dicembre. Tutti i versetti del Corano citati nel documento erano nel capitolo 8, sura Al-Tauba (pentimento), che i musulmani devoti – tra i quali Osama bin Laden - hanno citato frequentemente, per tutta la storia islamica. Ecco alcuni estratti del documento: (1)


"Un avvertimento a tutti i nemici di Allah, agli americani, e ai loro sostenitori ebraici, arabi e stranieri"

    "...Questo è un avvertimento per gli americani nello Yemen, la penisola di Maometto, in Africa e Asia. Se non lasciate la nostra terra, vi annunciamo che il nostro Profeta [Maometto] ha annunciato alla Quraysh [tribù]: massacro. La vostra tirannia, la vostra arroganza, la vostra crudeltà e la vostra sfrontatezza sono aumentati e noi abbiamo giurato di non ascoltare le istruzioni dei governi traditori [cioè musulmani] riguardo a voi".

    "Comunità degli americani, noi giuriamo su colui che ha l'anima di Maometto nelle sue mani [cioè [Allah] che i giovani dell'Islam porteranno il massacro su di voi. Lasciate la nostra terra e smettetela di sostenere gli ebrei saccheggiatori; tornate nei vostri paesi, altrimenti fra noi e voi ci sarà la spada".


"Vi avvertiamo... raccoglierete morte"

    "Vi avvertiamo: lasciate la terra dello Yemen e quella del Profeta [Arabia Saudita]. Altrimenti, raccoglierete morte per la vostra stupidità nell'ignorare i nostri avvertimenti".

    "Noi non riconosciamo il vostro accordo con i governi [musulmani] che hanno rinunciato alla loro religione. 'Come ci può essere una garanzia per gli idolatri da parte di Allah e del suo Messaggero, tranne che a favore di quelli con cui voi siete entrati in un preciso trattato alla Sacra Moschea? Finché essi compiono gli obblighi qui sotto, voi dovete compiere i vostri obblighi. Sicuramente, Allah ama quelli che sono consapevoli dei loro obblighi '"(2).

    "...Sappiate che i giovani dello Yemen e della terra di Maometto stanno preparando dolorosi e gravi disastri per voi. Se non lasciate la nostra terra e non cessate di sostenere i nostri nemici, noi vi cacceremo con le nostre spade, com'è stato detto: 'Combatteteli. Allah li torturerà per mano vostra, e li umilierà, e vi aiuterà a superarli, e libererà le menti dei credenti dalla paura e dall'angoscia, e rimuoverà la loro sensazione di risentimento. Allah si volge con pietà verso chi gli aggrada ' "(3).

    "Queste parole sono dirette a voi, americani, a voi che avete fatto dei vostri cari [sic] e dei vostri monaci un dio diverso da Allah. Noi vi annunciamo la fine imminente delle vostre vite piacevoli: 'Essi hanno preso i loro rabbini e i loro monaci per dei accanto ad Allah, e anche il Messia figlio di Maria. Essi erano stati comandati solo al culto di un Dio. Non c'è alcun dio tranne Lui [Allah]. Santo è Lui al di sopra di quelli che si associano a Lui'"(4).

    "Il comandamento di Allah di combattervi è già stato eseguito, e meritate i disastri e le torture programmate per voi. ' Oh Profeta, combatti la Jihad contro i miscredenti e gli ipocriti e schiacciali. La loro dimora è l'inferno ed è una destinazione perversa. Essi giurano per Allah che non hanno detto niente di degradante. Più certamente hanno bestemmiato, e non creduto dopo che avevano professato l'Islam. Essi hanno coltivato progetti diabolici che non hanno potuto mettere in pratica. Essi nutrono odio contro i credenti solo perché Allah e il suo Messaggero li avevano arricchiti della sua generosità. Ora, se si pentono, sarà meglio per loro, ma se rifiutano Allah li tormenterà con torture dolorose in questo mondo e nell'Aldilà, ed essi non avranno né un amico né un aiutante nel mondo ' "(5)"

   
Un regalo del Ramadan è in arrivo per il popolo americano

    "Popolo americano, tu sei la vittima dei tuoi leader, ma tu sei anche un partner nella guerra contro di noi, perché li hai applauditi quando hanno ucciso i bambini dell'Iraq; hai applaudito gli ebrei quando hanno ucciso i bambini della Palestina... Allah ti ha maledetto in questo mondo e nell'Aldilà e ti ha promesso torture terribili. Insolentemente, tu non hai appreso la sua lezione di cui hai già sofferto, le incursioni su Washington e su New York; al contrario, la tirannia e l'oppressione che tu impieghi verso gli schiavi [ di Allah] sono aumentate, principalmente in Palestina i cui bambini non hanno goduto il mese del bene e della benedizione [Ramadan] ]. Perciò i fratelli hanno dato loro un regalo per il Ramadan a Mombasa, e il regalo per la festa ['Id al-Fitr, alla fine del Ramadan] è per strada".

    "Voi non avete capito le ragioni delle incursioni di Washington e New York. Allah ha detto giustamente di voi: 'Chi sta meglio? Colui che poggia le fondazioni della sua struttura sulla paura di Allah e sul Suo piacere, o colui che le posa sul bordo di un vacillante terrapieno che affonda con esso fino al fuoco dell'inferno? Allah non guida il popolo che compie misfatti. Questa loro struttura, che essi hanno costruito, continuerà sempre ad essere una fonte di inquietudine nei loro cuori, a meno che i loro cuori non siano tagliati a pezzi e non periscano. Allah è onnisciente, saggio'"(6).

    "Le parole di Allah sono state giustamente dette a proposito di quelli che vi hanno uccisi in quel giorno bianco: 'Allah ha acquistato

prosegue ->
dai credenti le loro anime e la loro proprietà in cambio della promessa che essi avranno il Paradiso, perché essi combattono per la causa di Allah e uccidono e sono essi stessi uccisi. Questa è una promessa che Egli ha reso vincolante per se stesso come è presentata nella Torah, nel Vangelo e nel Corano; e chi, più di Allah, è fedele alla sua promessa? Rallegratevi, quindi, per l'accordo che avete fatto con Lui; questo infatti è il trionfo supremo" (7).

    "Allah promette [ai musulmani] il Paradiso, e a voi ha promesso la sconfitta. Quale di queste due promesse è più degna di essere una promessa di verità? O comunità di americani, noi ripetiamo per la millesima volta: lasciate le nostre terre e cessate di sostenere gli ebrei, altrimenti uomini fedeli al voto fatto ad Allah verranno su di voi [a farsi martiri]...".

    "Allah è grande, e dà forza all'Islam; Allah è grande, lunga vita alla fiera Palestina che esplode contro i nemici".

    "Vostro fratello,

Abu Shihab Al-Qandahari".


Al-Qa'ida si assume la responsabilità dell'attacco in Kenia

Il seguente commento è stato aggiunto dai gestori del sito a un altro documento inviato allo stesso sito; in questo comunicato, Al-Qa'ida rivendica la responsabilità degli attacchi a Mombasa:

"Qui termina il documento inviato dall'ufficio politico [di Al-Qa'ida]. Ringraziamo Allah che noi, Mojahedoon [nome del sito web], siamo l'unico sito ad annunciare le operazioni prima che esse abbiano luogo; inoltre, noi abbiamo scritto del posto [dove saranno compiute], ma Allah ha accecato i nostri nemici..." (8)(9).


L'establishment del ramo palestinese di Al-Qa'ida giura fedeltà a Bin Laden

Nello stesso forum, un lettore, Abu Banan, ha inviato un annuncio dell'istituzione dell'Organizzazione islamica Al-Qa'ida in Palestina"(10). L'annuncio dice:

    "...Fratelli nell'Islam": dalla terra del Viaggio notturno e dell'Ascensione al Cielo, noi annunciamo alla nazione islamica l'istituzione dell' Organizzazione islamica Al-Qa'ida in Palestina, che servirà come una base potente per il ripristino dei diritti del nostro popolo arabo e islamico in Palestina, sconfiggerà gli invasori ebrei sionisti [e] li rimanderà al posto da dove sono venuti. Noi dichiariamo che gli squadroni dei nostri martiri colpiranno con tutta la loro forza l'arroganza sionista e americana nella regione, e che il sangue versato dai nostri uomini in Palestina, in Afghanistan e in Kashmir sarà vendicato...".

    "Il ramo islamico di Al-Qa'ida in Palestina unisce la sua voce a quelle dei mujahideen della Palestina per resistere alle soluzioni parziali e arrendevoli, e non accetterà nient'altro che la completa liberazione della terra palestinese. Allo stesso modo, ci appelliamo ai mujahideen del campo di Al-Nusseirat, nella Striscia di Gaza, affinché cessi immediatamente la lotta tra Hamas e i membri dell'Autorità palestinese, perché questi atti servono solo i feroci ebrei, il Grande Satana. Dalla terra del Viaggio notturno noi ribadiamo la nostra promessa di fedeltà all'Emiro dei mujahideen, al leader Osama bin Laden, per mezzo del quale Allah ha rafforzato la Nazione dell'Islam".

    "Fratelli nell'Islam: [il tempo della] Jihad contro [il campo dell'] eresia, dei suoi regimi e dei suoi simboli, è arrivato. I mujahideen della Nazione devono sbarazzarsi dei regimi dell'eresia e dell'inganno nei nostri paesi arabi. Noi esortiamo i nostri fratelli musulmani in Giordania, in Egitto e in Arabia Saudita ad attaccare gli interessi americani e le istituzioni eretiche di apostasia [cioè, i regimi di questi paesi]. Se Allah vorrà, noi saremo i vincitori!".

    "Morte agli ebrei e al sionismo; forza ad Allah, Allah è grande, e vittoria all'Islam!"

    "L'organizzazione islamica Al-Qa'ida
    Kawakib Al-Shuhada (Le Stelle dei Martiri)" (11)

Ramadan 29, 1423 [4 dicembre 2002]"

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Note:
(1) 1 dicembre 2002,
(2) Corano 8:7.
(3) Corano 8:14.
(4) Corano 8:31
(5) Corano 8:73.
(6) Corano 8:108.
(7) Corano 8:111.
(8) 2 dicembre 2002,
(9) Nota: MEMRI non ha potuto individuare il comunicato citato dal sito web, e non può a questo stadio dire dove sia situato il riferimento agli attacchi di Mombasa.
(10) 2 dicembre 2002,
(11) Basato sul primo discorso di Osama bin Laden registrato alla televisione Al-Jazeera, trasmesso all'inizio della guerra in Afghanistan, in cui dichiarò che "uno squadrone tra gli squadroni dell'Islam" aveva compiuto gli attacchi.

(The Middle East Media Research Institute, 7.12.2002)



IL PERICOLO IRACHENO


1.  Il capo di stato maggiore, gen. Yaalon, parte per Washington, per definire la cooperazione fra Israele ed USA

    Deve ricevere dagli americani le informazioni riguardanti l'avvertimento che sarà dato ad Israele 72 ore prima del previsto attacco all'Irak. Un altro accordo: Israele riceverà un'altra batteria di "Patriot", per potenziare il sistema anti-missilistico esistente.


2.In caso di lancio di missili: tre minuti per correre al rifugio

    Il Comando del Fronte Interno dell'Esercito israeliano ha ultimamente messo a punto nuove direttive riguardanti un attacco missilistico iracheno contro Israele, in reazione alla prevista offensiva americana. Secondo una di tali direttive, sarà permesso alla popolazione di correre ai rifugi, a condizioni che essi siano raggiungibili in tre minuti, contrariamente alla direttiva generale data durante la Guerra del Golfo, in cui veniva ordinato di rinchiudersi nella "stanza sigillata" per tutta la durata dell'allarme aereo.
    Le nuove direttive compaiono in video-cassette, già preparate, che saranno trasmesse contemporaneamente da tutti i canali radio-televisivi israeliani, subito dopo il segnale dell'inizio-allarme (sirena alternata della durata di un minuto)e la parola d'ordine in codice "Chomat Barzel" (Muraglia di ferro). Secondo tali regolamentazioni, subito dopo il segnale d'allarme, non vi saranno ordini univoci, bensì variabili a seconda del tempo necessario a ciascuno per raggiungere il rifugio. Chiunque abiti in un appartamento dotato di camera blindata, dovrà rifugiarsi lì.
    In caso non sia possibile raggiungere un rifugio pubblico entro tre minuti e non vi sia in casa una camera blindata, sarà necessario rifugiarsi in una stanza sigillata, destinata a diluire la concentrazione di sostanze tossiche, in caso di missile ad ogiva chimica o biologica, che non colpisca direttamente l'edificio.
    Anche questa volta, come durante la Guerra del Golfo, le istruzioni sono di sigillare una stanza della casa per mezzo di teli di plastica. In ogni caso, per quanto le camere blindate siano da considerarsi sigillate, il Comando del Fronte interno darà ordine a tutti gli abitanti di infilarsi le maschere anti-gas immediatamente al momento dell'inizio dell'allarme, ad esclusione di quei cittadini nelle cui case sia stato installato uno speciale sistema di filtraggio dell'aria.
    Secondo i regolamenti stabiliti dal Comando del Fronte Interno, con l'inizio del primo attacco, si udrà contemporaneamente in tutto il paese la sirena d'allarme e tutti gli abitanti dovranno recarsi nei rifugi preparati; se nel corso di tale attacco, si avvereranno le previsioni dell'esercito, secondo le quali il sistema di radar del missile anti-missile Arrow è in grado di indicare con esattezza la zona di caduta prevista del missile, è probabile che nel corso di successivi attacchi si udrà la sirena solo nella zona verso cui il missile è diretto, mentre nelle altre zone gli abitanti non dovranno entrare nei rifugi o nelle stanze sigillate. E' stato inoltre deciso che, nelle zone non colpite, ai cittadini sarà permesso di uscire dai rifugi già dieci minuti dopo che vi saranno entrati.
    Nell'ambito dei preparativi in caso di offensiva in Irak, la Commissione Finanze della Knesset ha approvato uno stanziamento di 5,2 milioni di Shekel, per coprire le spese civili di emergenza, che comprendono operazioni per la protezione della popolazione, fra cui l'acquisto di kit protettivi e di sistemi di purificazione da impiegarsi dopo un offensiva chimica o biologica. Inoltre saranno blindate tutte le postazioni delle sirene d'allarme del paese.


3.Rapporto: il fronte interno israeliano non e' in grado di affrontare il pericolo atomico

    Il Fronte Interno Israeliano non è pronto ad affrontare un pericolo atomico. Lo stabilisce, fra le altre cose, una commissione di esperti presieduta dal generale della riserva Herzl Shafir, in passato vice-capo di Stato Maggiore, in un rapporto presentato al convegno "Il vigore per la sicurezza d'Israele", in corso presso il Centro Interdisciplinare di Herzliya. I relatori del rapporto sono convinti che esista la possibiltà che gli arabi israeliani prendano parte all'attività dell'Autorità Palestinese diretta contro Israele.
    Il rapporto non specifica né le componenti della minaccia nucleare, né le componenti che, secondo i relatori, mancano ad un eventuale sistema di prevenzione e protezione. Il rapporto stabilisce che la minaccia nei confronti di Israele non è a tal punto definita e particolareggiata da consentire la preparazione anticipata di un adeguato schema difensivo. Il rapporto inoltre stabilisce che la questione dell'intervento in caso di guasti o incidenti negli impianti nucleari si trova ancora in una fase iniziale, e deve essere completata. Ai Vigili del Fuoco, al Maghen David Adom [l'equivalente israeliano della Croce Rossa] ed alla Polizia mancano ancora gli strumenti di protezione personale, che permettano alla maggior parte delle forze di espletare i propri compiti nei casi collegati agli impianti nucleari.


4.Il vice-primo ministro Aziz lascia intendere: se saremo attaccati, colpiremo Israele

    Alla vigilia dell'arrivo dei controllori dell'ONU a Baghdad, il vice-primo ministro iracheno ha espresso velate, ma chiare, minacce di colpire Israele, in caso di una qualsiasi offensiva americana contro l'Irak. In un'intervista ad una stazione televisiva inglese, Tarek Aziz ha detto che ogni attacco all'Irak da parte del Stati Uniti e della Gran Bretagna, metterà in pericolo non solo quei due paesi, ma anche i loro alleati nella regione. Aziz ha detto all'intervistatore:
    "Le dico che se gli Stati Uniti e la Gran Bratagna inizieranno una guerra contro l'Irak, le conseguenze saranno molto brutte, per loro e per i loro amici nella regione. Se a loro non importa dei loro amici, la cosa dà un indizio sulle loro reali intenzioni. Ciò non porterà distruzione solo per l'Irak, ma anche per loro. Anche gli aggressori dovranno sopportare molte perdite".


5."Il hezbollah potrebbe sfruttare la guerra contro l'Irak ed agire contro Israele"

    "Il Hezbollah portebbe sfruttare l'offensiva americana contro l'Irak ed operare contro Israele dal Libano", questa la valutazione espressa da un'alta fonte dell'esercito in una conversazione con i gionalisti, svoltasi ieri a Tel Aviv.
    Secondo tale fonte, l'organizzazione ha ultimamente ricevuto razzi da 220 mm. con una gittata di 25 km., che le sono stati forniti dal presidente siriano Bashar Assad, ed entro breve dovrebbe anche entrare in possesso di razzi da 303 mm.. In totale, l'organizzazione è equipaggiata con migliaia di razzi, dispiegati in parte lungo il confine israeliano ed in parte immigazzinati nella valle della Beka'a. "Il Hezbollah ha un migliaio di guerriglieri attivi ed alcune migliaia organizzati nella riserva. Ma si tratta di cifre in ascesa. Il Hezbollah sta attraversando un continuo processo di potenziamento delle proprie file", afferma la fonte militare.
    L'alta fonte militare ha sottolineato che, in caso di offensiva del Hezbollah contro Israele, "dovremo considerare in modo molto serio la possibilità di entrare in Libano anche con forze terrestri". La fonte non ha escluso la possibilità che il Hezbollah possa fare uso di armi non-convenzionali: "L'attentato alle Torri Gemelle ha eliminato ogni forma di restrizione e tutto è permesso", ha concluso.


6."Se saranno umiliati dagli Stati Uniti, gli arabi si vendicheranno su Israele".

    "La guerra contro l'Irak potrebbe rafforzare le forze fondamentaliste e terroriste, che cercheranno di vendicarsi su Israele dell'umiliazione subita dagli arabi da parte degli Stati Uniti", avverte un rapporto classificato redatto al Ministero della Difesa.
    Il rapporto, conclusivo di una serie di dibattiti sull'argomento "Il giorno dopo l'offensiva", è stato compilato dal colonnello della riserva Shmuel Limone ed è stato presentato al Primo Ministro Ariel Sharon. Alla base del rapporto si trova l'assunto che uno scontro militare fra Stati Uniti ed Irak è inevitabile, e che tale confronto si concluderà con la vittoria americana.
    I compilatori del rapporto ritengono che non sia logico supporre che in caso di offensiva contro l'Irak, Israele ne esca indenne. Secondo loro, anche se si dovesse trattare di una guerra relativamente 'semplice' e di breve durata, potrebbe scatenare delle forze estremiste, desiderose di vendicarsi su Israele, in quanto paese individuato come più prossimo alleato degli Stati Uniti.


7.Ci si prepara alla guerra contro l'Irak: a Tel Aviv, workshop per imparare a sopportare lo stress

    Il Comune di Tel Aviv ha aperto al pubblico dei workshop per migliorare il grado di sopportazione dello stress, in vista della prevedibile guerra in Irak.
    Nei workshop che si sono tenuti durante la scorsa settimana, è stato spiegato agli abitanti della città come preparare la casa in vista dell'emergenza, come misurarsi con lo stress e l'angoscia e come tenere occupati i bambini nella stanza sigillata; sono stati inoltre tenuti corsi di rianimazione. Il Comune di Tel Aviv ha comunicato che, visto il grande numero di cittadini che hanno preso parte ai workshop, è stato deciso di dare entro breve una continuazione al progetto. Contemporaneamente, si sono tenute attività analoghe nei Centri comunali per la madre ed il bambino e nelle scuole cittadine.

8.Rapporto: unita' di commando israeliana opera nell'Irak occidentale

Il settimanale americano Time ha rivelato la scorsa settimana che un'unità scelta dell'esercito israeliano è operativa da alcune settimane nell'Irak occidentale, nel tentativo di individuare le unità lancia-missili Scud. Se dovesse scoppiare la guerra contro l'Irak, Israele ha chiesto che venga concesso ai propri soldati di proseguire in Irak i loro pattugliamenti ed i loro allenamenti a piccoli gruppi; in ogni caso, la maggior parte dei pattugliamenti e delle ricerche sarà effettuata da forze speciali americane ed inglesi.
    Uno studioso esperto dell'Irak, il prof. Amazia Bar-Am, ritiene che fughe di notizie di questo genere siano mirate soprattutto ad evitare una guerra: "Si tratta di guerra psicologica contro la guerra. Se le forze israeliane sono coinvolte nell'attività, l'opposizione ai tentativi americani aumenta. Sia che questa notizia sia esatta, sia in caso contrario, qualcuno la mette in evidenza per rendere più difficile l'entrata in guerra".


9.La Germania ha accettato di fornire i missili patriot ad Israele. Il cancelliere Schröder: "E' un impegno dettato dai valori storici e morali della Germania"

    Il governo tedesco intende "aiutare Israele" ed aderire alla sua richiesta di rifornimento di missili Patriot di produzione americana. In un'intervista al settimanale Die Zeit, il cancelliere tedesco Gerhard Schröder ha detto che "se il governo israeliano ha bisogno di questa aggiunta alla propria sicurezza, abbiamo intenzione di aiutarlo, quando verrà il momento". Il Cancelliere ha aggiunto nell'intervista pubblicata questa settimana, che si tratta di un impegno dettato dai valori storici e morali della Germania. Il sistema del Patriot protegge contro un offensiva missilistica. La sicurezza di Israele e dei suoi cittadini è molto importante per la Germania".

(Keren Hayesod, 5.12.02)


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